#006 – Newsletter

16/01/2023

A conclusione di questo esperimento aggiungo un numero bonus, legato alle newsletter, con una breve storia, le tipologie e gli strumenti più diffusi.

In futuro potrei riprendere il progetto con un’altra serie di email. Vediamo. Al momento, se volete potete seguire l’altra mia newsletter, Dispenser, che tra poco riprende.


Nello scorso numero, parlando di rubriche, abbiamo parlato delle newsletter e del modo in cui sono utilizzate da riviste e giornali. Le newsletter, in questo ambito, non sono usate solo per condividere gli articoli pubblicati, o per fare un resoconto delle notizie più importanti, ma spesso sono delle vere e proprie rubriche, quando non assomigliano agli inserti che siamo abituati a vedere in allegato ai quotidiani.


Breve storia delle newsletter

Per un po’ di tempo, parecchi anni fa, ho seguito la newsletter di un’azienda informatica. La newsletter non arrivava via email, ma via posta ordinaria. In pratica impaginavo una piccola rivista, con articoli e rubriche, che veniva stampata e poi inviata ai clienti dell’azienda. Erano parecchi anni fa, ma non così tanti. Per dire, esisteva già ed era già molto usato Mailchimp.

Siamo abituati ad associare le newsletter a un’email che arriva alla nostra posta elettronica, ma lo strumento newsletter c’è da prima.

Secondo l’enciclopedia Britannica, i precursori delle moderne newsletter erano i “corantos”, raccolte di una sola pagina di notizie tratte da riviste straniere, diffuse dagli olandesi agli inizi del ’600. Quello che è considerato il primo quotidiano del Nord America, nato nel 1704, aveva nel nome la parola newsletter, Boston News-letter.

Un manuale di graphic design degli anni ’80, Mastering graphics: design and production made easy1, descrive così la newsletter:

Che moltitudine di peccati racchiude questo termine! È così spesso abusato che è quasi privo di significato: significa qualunque cosa tu voglia che significhi. Descrive una pubblicazione a tiratura limitata che ha essenzialmente carattere informativo e che viene pubblicata spesso o raramente, in un formato che varia dal più semplice al più complesso. Per i nostri scopi, torniamo alla definizione originale: una newsletter è un mezzo semplice, facile da produrre e probabilmente uno dei più efficaci che siano mai stati inventati, perché schietto e senza pretese.

E aggiunge:

Una vera newsletter è semplice, informale, rilassata. La sua efficacia sta nell’illusione di dare l’idea di essere una lettera personale2. Dovrebbe essere veloce da leggere e piena di notizie (anche se ciò che costituisce una notizia è discutibile, se è una notizia per il destinatario, allora lo è). Dovrebbe essere scritta in una serie di brevi paragrafi che riassumono gli eventi e ne mettono in risalto il significato per il destinatario. Più lunghi sono gli articoli, ovviamente, perfettamente accettabili, meno “newsy” appare il prodotto. Per essere una vera newsletter, i contenuti dovrebbero sembrare delle news e redatti fino all’essenziale: chi, cosa, dove, come e quando – e perché il lettore dovrebbe aver bisogno di saperlo. Dovrebbe anche sembrare informale e poco costosa, senza pretese, non sciatta o disordinata, ma rilassata e semplice, al fine di creare quell’atmosfera di comunicazione personale uno a uno.


Tipi di newsletter

Le newsletter sono poi diventate in poco tempo uno strumento di marketing, utilizzato soprattutto dalle aziende, per promuovere attività e prodotti3.

Oggi le newsletter le usano tutti: aziende, riviste, singole persone che vogliono condividere informazioni su un qualche argomento (come me in questo momento).

In certi casi le newsletter vivono di vita propria e non sono legate ad azienda o pubblicazioni. Sono loro stesse delle piccole pubblicazione, con all’interno articoli, editoriali, rubriche4.

In altri casi le newsletter sono in pratica dei blog. Ghost, una nota piattaforma blogging, negli ultimi anni si è spostato molto verso il mondo delle newsletter (come tutti d’altronde5), integrando le due cose. Un post pubblicato su Ghost può diventare automaticamente un’email da inviare agli iscritti della newsletter.

Proprio Ghost, sul suo blog, si occupa spesso di newsletter. In un post di qualche tempo ha provato a individuare sette tipologie di newsletter.

  1. Reporting
  2. Analysis
  3. Curation
  4. Artistic
  5. Practical
  6. Hybrid
  7. Time-sensitive (legate a un evento, un’occasione, un momento, un argomento specifico).

Servizi

A seconda del tipo di newsletter che si vuole mettere su, ci sono tre tipi di servizi che si possono utilizzare.

  1. Il servizio modello Mailchimp6, dove le possibilità di layout sono tante, che si voglia usare uno dei loro template, costruirne uno con il loro builder, scriverne uno da zero in HTML-CSS.
  2. Il servizio modello Substack7, dove le possibilità di layout sono più limitate, non ci sono template, ma si può personalizzare lo stile (colori, font, testata).
  3. Il servizio modello Ghost8, dove è possibile personalizzare layout e temi, e allo stesso tempo un post pubblicato sul proprio sito diventa una newsletter.

  1. La versione digitale, gratuita, è disponibile su Archive.org. Su Amazon lo trovate usato a pochi euro. ↩︎

  2. Sì, lo so, questa newsletter non segue proprio questi dettami alla lettera. È in pratica un articolo che potrebbe far parte di una “serie” ospitata su qualche rivista o blog. ↩︎

  3. Per approfondire vi rimando a questo articolo dal titolo “From Papyrus to E-mail: The History of Newsletter Marketing” ↩︎

  4. Un’altra mia newsletter (Dispenser) si muove proprio in questo ambito, con un articolo e quattro rubriche fisse. ↩︎

  5. Negli ultimi anni non c’è stato servizio o piattaforma che non abbia implementato, integrato o acquistato un servizio newsletter. Per tutti intendo proprio tutti: Facebook (che di recente l’ha però dismesso), Twitter (che aveva acquistato Revue, ora in fase di chiusura), LinkedIn, Medium, etc. ↩︎

  6. In questa categoria rientrano, MailUp, Campaign Monitor, Email Octopus, ConvertKit. ↩︎

  7. In questa categoria rientrano: Buttondown, TinyLetter, il fu Revue. ↩︎

  8. In questa categoria rientra in qualche modo Medium e Wordpress, con il supporto di qualche plugin. ↩︎